Anche se c'è ancora molto da imparare sul cervello, la ricerca ha dimostrato che il trauma, che può essere il risultato di bullismo, crimine, abuso sessuale, incidenti, disastri naturali, guerra, abbandono o aggressione domestica, colpisce il cervello in vari modi.
Come risultato, ci sono cambiamenti significativi nell'amigdala, nell'ippocampo e nella corteccia prefrontale.
L'amigdala, un'area del cervello associata alla memoria, alle emozioni e agli istinti di sopravvivenza, diventa iperattiva quando è esposta a traumi. Di conseguenza, il cervello è costantemente alla ricerca e alla percezione di minacce, scatenando così forti sensazioni di ansia, paura e vulnerabilità.
Conversamente, il trauma fa sì che l'hippocampus, un piccolo organo nel lobo temporale, diventi sottoattivo. L'ippocampo è associato all'elaborazione dei ricordi e regola anche le emozioni. Quando trauma impedisce la corretta elaborazione dei ricordi, il risultato è un ciclo infinito e terrificante di ricordi inquietanti.
La corteccia prefrontale media, la regione del cervello associata al pensiero di alto livello, all'azione e al processo decisionale, può anche essere coinvolta nel recupero dei ricordi a lungo termine. Tuttavia, quando è esposta a trauma, la corteccia prefrontale mediale viene sovrastata da un istinto di base per la sopravvivenza che ha origine in un'area più primitiva del cervello. Di conseguenza, diventa molto difficile prendere decisioni sagge e resistere all'impulso di impegnarsi in comportamenti distruttivi o di dipendenza.