Secondo la National Coalition against Domestic Violence (NCADV), una donna su cinque negli Stati Uniti sarà violentata ad un certo punto della sua vita. Una su tre subirà una qualche forma di violenza sessuale per mano di un partner intimo. Le donne tra i 18 e i 24 anni sono le più a rischio.
Le donne vittime di stupro e di altre forme di violenza sessuale rimangono con dolorose cicatrici emotive che influenzano la loro vita per anni, spesso sotto forma di disordine da stress post-traumatico, ansia o depressione. La violenza sessuale contro le donne è anche collegata ad un alto tasso di gravidanze non volute, carenze nutrizionali, dolore cronico, ipertensione e malattie cardiovascolari.
Trattamento con droghe e alcol e riabilitazione sono spesso necessari, poiché le donne che hanno subito violenza sessuale sono a maggior rischio di abuso di sostanze e dipendenza da tabacco, alcol e droghe.
Problemi di apprendimento e difficoltà materne
Anche se sono necessari studi più approfonditi, la ricerca suggerisce che il danno effettivo potrebbe essere anche peggiore di quanto si credeva inizialmente, e che la violenza sessuale contro giovani donne può alterare la composizione del cervello in modi che influenzano non solo la vittima, ma anche la sua prole.
Uno studio recente di ricercatori della Rutgers University ha coinvolto la collocazione di ratti femmina che non avevano ancora raggiunto la piena maturità sessuale in gabbie con ratti maschi più grandi e con esperienza sessuale. Nonostante i loro ripetuti tentativi di scappare, le giovani femmine venivano inevitabilmente montate dai maschi più grandi e anziani.